Un affascinante viaggio dietro le quinte della lirica e del bel canto
Nel mio anno da Presidente del Rotary Club Milano San Babila, secondo incontro del programma “Dietro le quinte”, percorso tra personaggi e storie della musica, dell’arte, dello sport e della cultura. Titolo della serata: Il cantante lirico, dentro e oltre la scena.
La musica è tra le mie passioni più grandi, e Roberto De Candia – famosissimo cantante lirico – è un carissimo amico e membro della giuria del Premio Koliqi per giovani voci. Con lui parleremo di cosa vuol dire sognare, lavorare e progettare nell’affascinante mondo dell’opera. Dalla voce ai personaggi, ai costumi, al duro lavoro che sta dietro alla messa in scena di un’opera lirica.
Sollecitato dalle domande del musicista Loris Peverada, De Candia ha incantato i partecipanti alla videoconferenza raccontando il cammino della sua carriera, i luoghi visitati (i più famosi teatri del mondo…) e le tante personalità incontrate, con vizi e virtù, retroscena e qualche invidia succedutesi lungo la pluriennale carriera, toccando inevitabilmente la situazione determinata dalla pandemia che ha tenuto chiuso le sale da concerto e i teatri per mesi. E’ stato bello vedere – nei due video che hanno aperto e chiuso la serata – due momenti importanti tra le sue esperienze di scena: giovanissimo a fianco di “Big” Luciano Pavarotti nell’Elisir d’amore di Donizetti e nel ruolo di Figaro nel Barbiere di Rossini. Soffermandosi però maggiormente sulla figura di Falstaff, un ruolo verdiano che ha contribuito ad accrescerne la fama in tutto il mondo.
ROBERTO DE CANDIA – Baritono
Dopo aver iniziato gli studi come violoncellista, Roberto de Candia ha studiato canto sotto la guida di Lajos Kozma e Sesto Bruscantini. Vincitore del Concorso Internazionale “A. Belli” di Spoleto nel 1990, ha compiuto subito due prestigiosi debutti, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (Messa di Gloria di Puccini) e al Teatro Regio di Parma (Manon).
Le sue doti di raffinato interprete e musicista lo avviano in breve a una fortunata carriera internazionale che l’ha condotto sui palcoscenici delle maggiori istituzioni musicali del mondo, inclusi Teatro alla Scala, Covent Garden Londra, Metropolitan Opera, Wiener Staatsoper, Festival di Salisburgo, Glyndebourne Festival, Opéra Comique di Parigi, New National Theatre di Tokyo, Opernhaus di Zurigo, Deutsche Oper Berlin, Bayerische Staatsoper di Monaco, La Monnaie di Bruxelles, Maggio Musicale Fiorentino, Rossini Opera Festival di Pesaro e tutti i maggiori teatri d’opera italiani.
Nel corso della sua carriera ha avuto modo di collaborare con i più grandi direttori, fra i quali Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, John Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Zubin Mehta, Riccardo Muti e Giuseppe Sinopoli.
Ospite regolare del Teatro alla Scala, vi ha debuttato nella stagione 1996 in Armide di Gluck (Ubalde). In seguito ha preso parte a numerose altre produzioni, fra le quali Il turco in Italia (Prosdocimo), Linda di Chamounix (Antonio), Manon Lescaut (Lescaut), La forza del destino (Melitone, diretto da Riccardo Muti), Il barbiere di Siviglia (Figaro), L’elisir d’amore (Belcore), L’Italiana in Algeri (Taddeo) e Il dissoluto assolto (Leporello).
Dopo il debutto al Metropolitan nel 1998 con Manon (Lescaut) di Massenet, vi è stato invitato nuovamente per interpretare La cenerentola (Dandini), L’elisir d’amore (Belcore), La bohème (Marcello), Manon, L’italiana in Algeri (Taddeo) e Cyrano de Bergerac (Ragueneau) di Alfano, a fianco di Placido Domingo e, nel 2017, di Roberto Alagna.
Si è affermato come interprete di riferimento del ruolo di Falstaff, da lui portato in scena al Festival Verdi di Parma, al Teatro Real di Madrid, all’Opera di Roma, alla Semperoper di Dresda, alla Staatsoper di Amburgo, al NCPA di Pechino, a Bruxelles, a Los Angeles, a San Diego, a Helsinki, a Tokyo, al Teatro San Carlo di Napoli.
Fra i numerosi altri ruoli in repertorio, da ricordare Gianni Schicchi (ruolo titolo) alla Deutsche Oper di Berlino, alla Cincinnati Opera e a Helsinki, La traviata (Giorgio Germont) alla Staatsoper di Amburgo e alla Semperoper di Dresda; Il barbiere di Siviglia (Figaro) all’Opéra Comique di Parigi, al New National Theatre di Tokyo, alla Wiener Staatsoper; Don Giovanni (Leporello) al Maggio Musicale Fiorentino; L’elisir d’amore (Dulcamara) al Liceu di Barcellona, Un ballo in maschera (Renato) a Cagliari.
Particolarmente apprezzato come interprete rossiniano, Roberto de Candia ha debuttato al Rossini Opera Festival di Pesaro nel ruolo di Parmenione ne L’Occasione fa il ladro (1996) e negli anni successivi vi è ritornato per numerose produzioni, fra le quali Il signor Bruschino (Bruschino Padre), Adina, ovvero il Califfo di Bagdad, Il viaggio a Reims (Prudenzio), La Cenerentola (Dandini), Il turco in Italia (Prosdocimo), Le Comte Ory (Raimbaud).
La sua vasta discografia include Corradino di Galante, Saffo di Pacini, la Messa di Gloria di Mascagni, La cenerentola (ROF Edition), oltre a Il turco in Italia (vincitore del Gramophone Award) e La bohème, in entrambi i casi con la direzione di Riccardo Chailly per la Decca.
Impegni recenti: Pietro il Grande e Messa di Gloria al Festival Donizetti di Bergamo; La traviata al Teatro San Carlo di Napoli; Don Pasquale (ruolo titolo) alla Wiener Staatsoper; Falstaff al Teatro Real di Madrid; Il barbiere di Siviglia (Figaro) in tournée in Giappone e al Teatro Comunale di Bologna; L’elisir d’amore (Dulcamara) alla Den Norske Opera di Oslo; Falstaff al New National Theatre di Tokyo; Regio di Torino; Rigoletto (debutto nel ruolo) al Teatro Coccia di Novara.
Progetti futuri: Falstaff a Las Palmas; Die Zauberflöte (Papageno) al Teatro San Carlo di Napoli; Don Pasquale e Simon Boccanegra (Paolo Albiani) al Teatro Regio di Torino; Le Comte Ory con la Münchner Rundfunkorchester a Monaco di Baviera; Il barbiere di Siviglia a Savonlinna; Così fan tutte a Siviglia; La bohème (Marcello) al Liceu di Barcellona; L’elisir d’amore (Dulcamara) al NNT di Tokyo.