Una splendida giornata

Ruote nella Storia 2022

Domenica 16 ottobre, bella giornata autunnale su una rombante vecchia signora, una delle tante auto d’epoca che hanno sfilato alla prima edizione di Ruote nella Storia, organizzato dall’Automobile Club di Varese.

Sara assicurazioni è la compagnia di assicurazioni dell’Aci, ed è stato un onore per me salire a bordo della turbinosa numero 9.

Un viaggio nell’arte e nella storia che ci ha visti sfrecciare (e fermarci per aperitivi e gustose merende… per non dire del pranzo finale!) tra antichi borghi (Arcumeggia) e un eremo carico di storia come quello di Santa Caterina del Sasso, e poi Valganna, Valcuvia, Azzate, insomma un vero e proprio foliage storico-artistico nella provincia dei sette laghi.

Grazie agli amici dell’Aci, a tutti coloro che hanno lavorato all’organizzazione e arrivederci alle prossime edizioni, perché, come ha dichiarato un raggiante Redaelli (presidente Aci Varese), più che soddisfatto della riuscita della giornata: “L’evento sarà un appuntamento ricorrente anche nel futuro per la realtà varesina ed è dedicato ai soci Aci che hanno sensibilità per il motorismo storico e desiderano utilizzare il proprio gioiello a quattro ruote in un contesto di valorizzazione turistica e culturale”.

E sicuramente ci saremo anche noi!

Nella gallery le foto di Giuseppe Cozzi

Pedalata amatoriale e solidale: il successo della Busto Scopello

Sara Assicurazioni presente, con una squadra composta dai giovani che hanno animato lo stand… insieme ai “veterani” Marco Falanti, dell’agenzia di Gallarate, e Oscar Macchi, dell’agenzia di Busto Arsizio.

Domenica 11 settembre si è corsa la ventisettesima edizione della Busto Scopello, “classica” delle due ruote che, partita la mattina dal Museo del Tessile di Busto Arsizio con lo start dato dal sindaco Emanuele Antonelli, dopo una sosta ristoratrice a Serravalle Sesia, è arrivata a mezzogiorno in punto sulla piazza del borgo di Scopello.

La giornata di sole ha regalato un panorama stupendo tra cieli azzurri e montagne

Dopo l’aperitivo offerto all’arrivo, anche per ringraziare abitanti e villeggianti di Scopello che accolgono sempre con calore la manifestazione, la compagnia si è spostata al Palasport Confortola dove ai cento corridori (di cui sedici donne) si sono aggiunti familiari e amici, che hanno fatto onore alla tavola e al ricco menu superando i duecento coperti.

Antonella Grassini, instancabile animatrice dell’iniziativa, ha ringraziato sponsor e partecipanti, invitando tutti alla prossima edizione.

I fondi raccolti, anche grazie a una lotteria con ricchi premi offerti dagli stessi sponsor, saranno devoluti all’Aias di Busto Arsizio e al Comitato Maria Letizia Verga per lo studio della leucemia.

Star della giornata Damiano Cunego, che ha raccontato storie del suo passato da campionissimo e la “nuova vita” da mental coach e organizzatore di eventi che lo vede spesso in Giappone, paese che apprezza particolarmente le sua esperienza. Simpatico e disponibile ha “posato” anche per noi.

 

Con Sara ti assicura alla Busto-Scopello

Busto Arsizio – Domenica 3 luglio, nel verde del Parco Alto Milanese, si è svolta la serata di presentazione della Busto-Scopello, corsa in bicicletta amatoriale che avrà luogo l’11 settembre.

Con la sfilata in passerella di due coppie di ragazzi e ragazze e di un bimbo e una bimba è stata presentata la maglietta che verrà indossata dai partecipanti alla ventisettesima edizione di questa ormai “classica” del ciclismo amatoriale.

Non è mancato l’aspetto conviviale grazie al catering dei Fratelli Alessandrini e della Bottega Contadina, con un ricco apericena a base di formaggi e salumi accompagnato da un graditissimo gnocco fritto, cucinato in maniera eccellente.

Insomma, un momento di incontro con i tanti “corridori” (e “corridore” che quest’anno saranno ben sedici…) cui Sara ti assicura non poteva mancare, sempre vicina allo sport, al territorio e alle iniziative solidali. Infatti, il ricavato della lotteria che affianca la manifestazione andrà ad aiutare due importanti realtà: il centro oncologico Santa Cristina di Monza e l’Aias di Busto Arsizio, centro di Riabilitazione Neurologica e Psichiatrica dell’età evolutiva.

Oltre a Antonella Grassini – cuore e animatrice della kermesse – sono intervenuti il presidente del Parco Alto Milanese, Davide Turri, l’assessore allo sport di Busto Arsizio Maurizio Artusa e la presidente del consiglio comunale bustocco Laura Rogora.

Appuntamento dunque all’11 settembre cui non mancheremo col nostro gazebo e le nostre proposte, per farci conoscere, per incontrare i nostri amici e clienti.

 

A Varese il 1° EcoGreen per la mobilità sostenibile

Gara di regolarità di auto ecologiche

Automobile Club di Varese il 21 maggio organizza l’evento sportivo per la promozione della mobilità green, prima tappa del Trofeo Nazionale Green Hill Climb 2022, aperto a tutti i possessori di un’auto elettrica, ibrida, metano e gpl.
(qui il programma della giornata)

Ci saremo anche noi, sponsor con le agenzie di cui sono Agente Capo. A fianco di Aci, l’Automobile Club d’Italia, con cui condividiamo la moderna visione di un modo diverso di intendere le auto, la strada, la sicurezza e gli spostamenti che dobbiamo affrontare quotidianamente, sia per lavoro che per la voglia di visitare nuovi luoghi e conoscere persone.

La sostenibilità ambientale nell’ambito dei trasporti, soprattutto privati, è uno degli obiettivi strategici che l’Europa ci chiede di affrontare anche con il recente lancio del Green Deal Europeo, nonché con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che mira a ridurre le emissioni anche rinnovando il mercato dei veicoli attualmente circolante.

“AC Varese crede che coniugare lo sport al vivere sostenibile sia una scelta vincente che possa dare un esempio concreto e pratico a tutti i cittadini su come sia possibile spostarsi con mezzi privati più efficienti e meno inquinanti” ci dice il Direttore dell’Automobile Club Varese Francesco Munno. “Per questo abbiamo voluto fortemente promuovere nella nostra provincia la prima edizione dell’EcoGreen, un evento sportivo esemplare – con il Patronato di Regione Lombardia – che riesce a coniugare la corretta informazione culturale, sull’uso più consapevole dell’auto, con uno sguardo attento allo sviluppo dell’economia locale anche nei Comuni della provincia”. E aggiunge un sentito ringraziamento “Allo spirito collaborativo che ci hanno dimostrato le Istituzioni del territorio, dall’Amministrazione Provinciale e Comunale di Varese, ai Comuni interessati dal percorso da Valganna a Marzio, dalla Prefettura, alle Forze dell’Ordine”.

Il 1° Varese EcoGreen – che coinvolgerà direttamente i Comuni di Varese, Valganna, Cugliate Fabiasco, Marchirolo e Marzio – con auto elettriche, ibride, metano, gpl, bi-fuel, prevede la formazione di giovani e appassionati di regolarità, nonché campioni di specialità verso discipline sportive che sappiano fare della mobilità sostenibile un focus imprescindibile.

Si svolgerà con auto stradali, quindi disponibili già da oggi sul mercato e si configura come un evento esemplare di regolarità con velocità moderata e basso impatto agonistico, in cui i veicoli percorreranno circa cinque kilometri di un percorso in salita che coinvolgerà diversi Comuni a nord est della città di Varese.

Aderisco con piacere alla filosofia di Automobile Club Italia, che vuole rilanciare – anche verso i giovani talenti e i neofiti della specialità – attività sportive legate a stili di guida orientati al pieno rispetto del Codice della strada con un occhio attento alla sicurezza e alle minori emissioni sia in termini di rumore che di agenti inquinanti.

 

Le “Famiglie inaspettate” del dr. Momcilo Jankovich

Milano – Ho avuto il piacere di assistere alla presentazione del libro del professor Momcilo Jankovich Famiglie inaspettate in cui, con le foto di Attilio Rossetti, si racconta l’esperienza di vita di questo pediatra che ha lavorato più di quarant’anni all’ospedale San Gerardo di Monza, che continua a frequentare per regalare – oltre alle cure che per anni ha dispensato – un sorriso che è pure terapeutico.

Quando ha iniziato a lavorare i bambini di leucemia morivano. Tanti. All’epoca quella veniva considerata una malattia incurabile. Nella sua carriera ha visto tanti bimbi doversi arrendere alla leucemia, genitori straziati dal dolore, piccoli lottare dal letto dell’ospedale mentre lui, con quello straordinario sorriso, gli stava accanto e cercava di spiegare che cos’era la leucemia, la chemioterapia, il trapianto di cellule staminali. Perché perdevano i capelli, perché non avevano la forza di alzarsi, perché il loro volto e il loro corpo cambiava.

Ma oggi, fortunatamente, oltre l’80% dei bimbi ai quali viene diagnosticata la leucemia guariscono

Ed è per questo motivo che oggi, ormai in pensione, il dottor Momcilo Jankovic – noto oncoematologo pediatrico all’ospedale di Monza soprannominato dai suoi piccoli pazienti “dottor sorriso” – ha deciso di pubblicare Famiglie inaspettate, scritto insieme alla dott.ssa Monica Terenziani (oncologa Specialista in Pediatria) e con gli scatti di Attilio Rossetti. Arricchito dagli interventi di Francesco Fabiano e Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera.

I fondi raccolti verranno devoluti al Comitato Maria Letizia Verga, l’associazione che da oltre quarant’anni si occupa del sostegno alla ricerca, dell’aiuto ai bimbi e ai ragazzi che vengono curati presso la Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma all’interno dell’ospedale San Gerardo di Monza, oltre ad essere con i suoi volontari presenza preziosa al fianco dei genitori.

“Oggi quando un bambino si ammala di leucemia non è spacciato – dice il dottor Jankovic -. Il messaggio che con questa nuova pubblicazione ho voluto inviare è che dalla leucemia si può guarire e che gli ex bimbi malati di ieri, oggi sono ragazzi e uomini sani che si sono costruiti una famiglia e che, in alcuni casi, sono anche diventati genitori. Un tempo si pensava che questo non fosse possibile: in questi casi la scienza è stata smentita”.

Il dottore ha sempre mantenuto i contatti coi suoi “piccoli” pazienti, ora ben più grandi: “Ci sentiamo per le feste e per i compleanni, qualcuno mi ha invitato anche al suo matrimonio. Ecco perché ho deciso che era giusto dare un messaggio di speranza, soprattutto a due anni dalla pandemia e in questo delicatissimo momento storico con bimbi, anche malati, che scappano dalle guerre. Il fotografo è andato a casa dei protagonisti di questo libro. Li ha ascoltati e li ha immortalati. Con Monica Terenziani ho scritto il racconto della loro vita, il percorso della malattia. Il limite della medicina è che non tutti possono guarire ma noi, medici, dobbiamo fare il possibile almeno per poterli far stare bene”.

Un libro con tante immagini e tanta speranza “Dove si vedono giovani uomini e giovani donne che hanno attraversato il tunnel della malattia, ma ne sono usciti vincitori”.

Dando vita a… famiglie inaspettate.

Qui il link per acquistarlo

 

Marcello Ruvidotti premiato per il suo libro fotografico

“A puro caso” un viaggio nei ricordi di famiglia e nella storia

La giuria ha assegnato il primo premio del Fruit Indie Publishing, il concorso promosso dal festival bolognese Fruit Exhibition al libro A Puro Caso di Marcello Ruvidotti in quanto “opera sulla scoperta, sulla memoria e sulla ricerca sul passato in chiave contemporanea attraverso un viaggio nel tempo ma anche nello spazio”.

Marcello è un caro amico, ci conosciamo da tempo ed è stato anche il fotografo ufficiale per la serata conclusiva dell’edizione 2017 del premio Koliqi di cui seguo da anni l’organizzazione col Rotary Club Milano San Babila. Sa esprimersi a vari livelli: dall’underground delle fanzines alle collaborazioni con importanti case editrici, come la svizzera Artphilein che ha pubblicato questo stupendo album di famiglia in cui l’autore, attraverso lettere ritrovate, ricostruisce il lungo cammino del nonno tra l’Albania e i Balcani, la prigionia in una campo nazista e poi il ritorno in Italia.

Un viaggio che ripercorre con la sua macchina fotografica, per restituirci un affascinante gioco di specchi tra immagini e scritti, i luoghi di allora e quelli di adesso, ripresi con un affetto e un’empatia che, unitamente all’estrema cura con cui l’editore ha impaginato l’opera (merito anche della carta Favini, azienda che ha sostenuto la pubblicazione), ci danno modo di comprendere come, ancora una volta, le “grandi” storie siano in realtà composte da tante realtà umane, solo in apparenza più “piccole”.

Perché, come ci dice lui stesso: “l’indagine fotografica è diventata un’occasione per restituire una narrazione dei territori – urbani, rurali e montani – attraversati, filtrando la geografia del presente a un costante dialogo col passato che emerge dal racconto epistolare: un racconto emotivo, a tratti poetico e a tratti lucidamente descrittivo; uno scorcio personale e sempre più drammatico man mano che l’esperienza della guerra si fa forte, accrescendo il desiderio di tornare a casa, relegando nell’attesa, aprendo a dubbi”.